Cosa rivela la lettera di Padoan sulla Web Tax. Giuliano Mandolesi su Formiche.net


Per i giganti del web il dado è tratto e la proposta di Italia, Germania e Francia e Spagna è chiara, tassare il fatturato.

Da tempo infatti legislazioni nazionali e Comunità Europea erano alla disperata ricerca di una modalità di imposizione per gli operatori della web economy trovando grandi difficoltà sull’individuazione di una corretta base imponibile che permettesse un’equa tassazione dei vari Google, AirBnb e Uber.

Il problema nasce dal fatto che la legislazione fiscale italiana e comunitaria non si è sviluppata tanto velocemente quanto la digital economy e stare al passo con fenomeno in così rapida evoluzione è cosa ardua.

Ardua anche perché economisti ed esperti si sono trovati di fronte un processo completamente nuovo, ovvero la produzione di ricavi senza spostamento effettivo di merci o servizi erogati in un territorio dematerializzato.

La lettera sottoscritta dai quattro Ministri dell’economia, Padoan, La Maire, Schauble e De Guindos è esplicativa, basta studiare e cercare un metodo di calcolo per arrivare alla più corretta base imponibile o che aiuti anche ad individuare una stabile organizzazione nei vari paesi, bisogna iniziare ad incassare.

In effetti l’unico modo per fare cassa velocemente e tassare chi, non necessariamente per volontà di evadere o eludere le fiscalità nazionali ma soprattutto per carenza normativa, realizza ricavi nei vari Stati UE è puntare sull’unico dato che effettivamente si conosce, il fatturato.

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